Logbook 44 – Lettera 2022

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c’è una grossa novità. Non molto tempo dopo che sei partito – era febbraio del 1994 – ha preso il potere a Mosca un ex grigio funzionario del Kgb, messo lì da quelli che allora comandavano il gioco, convinti che il grigio ex funzionario potesse essere un utile prestanome. Come accade non di rado in questi casi, lui fece rapidamente fuori tutti i suoi sponsor e quello che avevamo previsto e che avevi cercato tu insieme a pochi altri di evitare purtroppo si è concretizzato.

L’Unione sovietica era crollata male e, in quegli anni, dalle macerie poteva nascere una vera democrazia. Ci hanno provato in molti a farla nascere, tu compreso e fra i primi tanto che Mosca ti era diventata familiare. Vivevi lì ormai, cercando di fare rete democratica in una realtà che aveva decenni di dittatura spietata alle spalle e che voleva cambiare. Tornavi in Italia solo per le feste di Natale e per qualche scadenza politica. Ricordo che passammo insieme Capodanno nel 1993 e nel 1994 per la trasmissione di fine anno in radio. A mezzanotte ci facemmo gli auguri con una occhiata mentre io ero con Rita e con altri in onda e tu, siccome mancava chi prendesse le telefonate degli ascoltatori, eri insieme ad altri ai telefoni. C’eri sempre dove e qualsiasi cosa servisse, a qualsiasi livello. Le luci poi non ti sono mai piaciute anzi, se si eccedeva per caso o volontariamente nella grancassa, ti tornava in bocca la perfidia toscana.

Furono gli ultimi tuoi due capodanni e poi, i primi di gennaio del 1994, tornasti subito a Mosca. Dopo due mesi, una sera in una strada isolata, quella Russia che combattevate ti sfondò a calci il torace e lo stomaco, scientificamente, anche se non avevi poi un fisico che meritasse tutta quella violenza. Erano professionisti e quindi le cose vennero organizzate bene. Un finto incidente automobilistico, un ricovero guarda caso sotto falso nome (o meglio con un nome artatamente modificato) che rese impossibile rintracciarti per due giorni. Due giorni di affannose ricerche da parte di chi ti conosceva per scoprire che ormai era tardi. Ancora adesso, ogni tanto, mi capita di pensare a quei due giorni, augurandomi – moy drug – che tu avessi perso conoscenza, in modo da non sentire dolore e paura.

La Russia non è andata come speravi, almeno al momento ed è un momento che dura da tanto. Alessio recentemente ha ricordato Antonio, dicendo cose molto sagge. Io vorrei poterti dire che tutto questo è servito ma è difficile. So che mi risponderesti che hai fatto comunque quello che ti sentivi in dovere di fare. Basta forse, se resta memoria, una memoria che serva a cambiare le cose come avresti voluto. Ti abbraccio.

2 pensieri riguardo “Logbook 44 – Lettera 2022

  1. Le ombre spesso tornano dal passato, e contribuiscono a sgretolare l’oscurita’ dei dittatori. Un augurio.

  2. Ciao Carlo, se hai tempo guardati questo. Estremamente interessante. Del 2018. Un abbraccio Vince

Rispondi a V. A. D.D.Annulla risposta

Scopri di più da Ferian

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading

Scopri di più da Ferian

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading