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Logbook 90 – Vi si tromba la Monaca

A metà del primo decennio del nuovo secolo – sarebbe il 2005 ma messo così fa più epico – con Giancarlo Dotto demmo concretezza a una delle migliaia di idee che regolarmente venivano fuori a ogni nostro incontro. A quei tempi per di più passavamo i giorni di mare insieme all’Ultima Spiaggia di Capalbio. La sera dopo cena – le due famiglie coabitavano in una casa di campagna comoda e piacevole, tollerando noi due a fatica – era un rincorrersi di idee, di progetti, di intuizioni. Chi ha avuto modo di assistere alle nostre conversazioni, sostiene peraltro che basterebbe mandarle in diretta per riempire non male un palinsesto radiofonico per qualche ora. Sia Giancarlo che io però siamo abbastanza refrattari al circo mediatico e alle sue comparse, anche se per Giancarlo, occupandosi anche di calcio, la cosa è più complessa.

Da una di quelle sere nacque l’idea di istituire un premio allo striscione calcistico più intelligente. In aeroporto avevo trovato un libro di Cristiano Militello che aveva una rubrica televisiva sugli striscioni e avevo scoperto un mondo che invece Giancarlo conosceva perfettamente. I social ancora non esistevano ma lo spirito – ahimè raro – che si trova talvolta su di loro era presentissimo in quegli striscioni.

Detto fatto, con il supporto del Comune di Montalto di Castro, ci inventammo il Premio Sandro Ciotti – chi altri se no? – che resse qualche anno con una certa visibilità. Primo presidente della giuria fu Giulio Andreotti. Toccò a me chiamarlo una sera, dopo che era stato messo al corrente da voci amiche dell’idea. Ricordo benissimo la sua voce divertita quando gli illustrai il progetto. Molto disponibile e interessato a vedere cosa potesse venire fuori ma – in questo fu categorico – non mi chiedete di uscire da Roma e il Premio era a Montalto. Rimanemmo d’accordo così e fu un gran presidente di giuria.

Mi torna tutto alla mente inciampando, in questi giorni di rassegna stampa, su due notizie legate proprio a striscioni calcistici. Non ne faccio, intendiamoci, un problema di squadre ma di intelligenza e di uno dei suoi sintomi più evidenti, l’ironia. Per inciso, meglio ricordare che l’ironia è a doppio senso di circolazione perché coinvolge chi la fa ma soprattutto chi la capisce e non sempre si è in tanti.

Uno è uno striscione banalmente volgare o – il che è anche peggio – volgarmente banale. La coppa – recita dunque il testo del primo striscione – infilatevela e qui si precisano dettagli proctologici di non particolare finezza.  Il secondo ha altra evidente cultura, altra tradizione, ma se si ragiona con parametri aberranti quali il politically correct applicato a sproposito, forse è anche più grave. Per capirlo occorrono un paio di precisazioni. Gli autori sono pisani, gli avversari monzesi. Sono in competizione per andare in serie A, a quel che ho capito. Il testo pisano recita dunque “Vi si tromba la Monaca”.

 Risuona alla memoria un altro striscione doc dei tempi del Premio Ciotti, quel celeberrimo “Giulietta è una zoccola” con cui i napoletani – umoristi bravissimi ma sostanzialmente buoni a differenza dei toscani altrettanto bravi ma cattivi – risposero a uno non felicissimo striscione veronese in cui si auspicava una peraltro non impossibile eruzione vesuviana.

Ma a questo punto è doveroso chiedersi qual’è la differenza, rispetto al politically correct agitato in ogni occasione e spesso a sproposito, fra un rapporto sessuale monacale (consenziente o meno che sia perché non é chiaro) e una coppa proctologica? Forse perché quello pisano – e quello napoletano, entrambi scorrettissimi – fa oggettivamente ridere e l’altro invece no. Ma qui la situazione si complica ulteriormente se la domanda diventa: perché fa ridere? cosa fa ridere? perché noi animali umani ridiamo? e quando?

Su questi interrogativi epocali che coinvolgono uno dei fenomeni umani più caratteristici e più misteriosi della nostra specie, non può che calare il sipario. La fantasia distruggerà il potere e una risata che ci venga dal cuore – soprattutto se scorretta – ci seppellirà. Almeno speriamo.

P.s. Il Monza alla fine ha vinto 4-3 ai tempi supplementari. In virtù della vittoria per 2-1 nella partita d’andata, la squadra di Berlusconi ha ottenuto l’accesso alla Serie A per la prima volta nella sua storia.

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