Enrico Ruggeri – che di queste cose se ne intende parecchio – rimette in circolo su Twitter una canzone di Giancarlo Bigazzi, cantata dai Dik Dik. “Come passa il tempo” e Ruggeri giustamente la considera un capolavoro, uno fra i tantissimi di un artista geniale e attualissimo.
La cosa forse divertente è se i ventenni oggi non solo scoprissero Bigazzi ma anche gli Squallor, il gruppo terapeutico di autori di cui faceva parte anche lui e che negli anni 70 e 80, con le mani legate dalla censura, coinvolgeva nella trasgressione di qualità centinaia di migliaia di giovani con testi e musiche di primissimo livello – erano tutti grandissimi artisti del settore peraltro – ancora oggi attualissimi e in più una sana boccata di puro ossigeno politically superscorrect.
A Rtv dedicammo loro con Roberto Chiesa uno speciale – non so più in quale contenitore – in cui fra l’altro risentii dopo secoli Albachiava, uno dei loro cavalli di battaglia più famosi e più clandestini. Poi il genio è genio e Vasco che in realtà era la vittima designata della vicenda si entusiasmò, rammaricandosi soltanto che non gli avessero proposto di cantarla a lui.
Guatemala Guatemala Maremma maiala, Berta scendi che ho un toro nelle mutande, la giovane Scella Pezzata e la sua tribù degli Arrapaho ecc. Beh c’è chi ancora oggi ci ride sopra e noi rivendichiamo con orgoglio di essere fra questi. Sarà l’età.
