Logbook 315 – Estraneo

Conosco Eugenia Roccella da quarant’anni. Conosco e voglio molto bene a Gaia e mi piacerebbe dirle – perchè lei conosce altrettanto bene me – di tenere duro, di difendere la storia di Enzo e di Silvia anche se i prezzi da pagare sono alti, ancora oggi. Era dura quando lo arrestarono e quando ci fu il processo ma è dura ancora oggi. Ricordo bene Poggioreale e poi Via dei Piatti e le telefonate e i giorni condivisi di Strasburgo. Mi ritrovo mio malgrado testimone o spettatore impegnato di una storia orribile.

Eugenia Roccella sulla vicenda del figlio di La Russa evoca Enzo Tortora. Gaia risponde bene e per iscritto mentre io mi chiedo perchè dopo tutti questi anni e questo dolore, non si riesce a ricordare quello che Enzo stesso ha urlato con disperazione e coraggio. Io non sono innocente – lo sentii io e non solo io ripetere più volte – io sono estraneo ai fatti. Completamente estraneo. La differenza non è poca.

Sull’uscita del Ministro Roccella invece magari sbaglio ma chiudo gli occhi e rivedo Marco quando qualcuno cui voleva bene diceva una stupidaggine. La avrebbe guardata da sotto in su, con quel suo larghissimo sorriso goliardico a labbra chiuse, poi una pausa e poi un “Genni, ma che cazzo dici?”, il tutto sempre sorridendo e con aria incuriosita.

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