Mario Draghi si conferma per l’ennesima volta una persona seria. L’aggettivo può sembrare superficiale o riduttivo ma in tempi di cialtroneria dominante a livello non solo italiano, la sua accezione ha un valore indiscusso. La conferma arriva dunque dal Global Boardroom dove è intervenuto dicendo cose molto pesanti sia per gli scenari internazionali sia per il piccolissimo stagno italico.
Draghi, sulla cui identità occidentale non ci sono dubbi, ha chiamato in causa la responsabilità degli Usa da Clinton a Obama a Biden, per non parlare del pupazzo arancione di Vladimir Putin. Responsabilità sulla accettazione nel G8 di una Russia impegnata in macellerie che andavano dalla Georgia alla Cecenia mentre l’Ucraina era facilmente intuibile dietro l’angolo, per non parlare della mattanza di russi democratici. “Non dovremmo mai fare compromessi sui valori fondamentali di pace, democrazia, libertà” ha detto e poco altro ci sarebbe da aggiungere perchè – per citare uno che avrebbe meritato il seggio di senatore a vita se questo Paese avesse coraggio – non ci si siede al tavolo con i bari.
Altro pilastro è quello dell’integrazione all’interno dell’Unione Europea dal punto di vista sia politico che militare. Non ha citato anche l’aspetto fiscale e quello della giustizia – che pure avrebbero potuto essere citati – presumibilmente per non gravare ulteriormente sulla bilancia già di per sè sufficientemente carica. E ancora la demografia europea che è testualmente drammatica e tutto il resto per conclusioni che non consentono alibi. La recessione è prossima con quel che comporta ma soprattutto l’Europa deve diventare quegli Stati Uniti d’Europa che sognavano Spinelli e gli altri o non sopravviverà a quel che si intravede all’orizzonte. C’è da chiedersi se sia una fortuna o meno per un Paese come il nostro avere uno come Mario Draghi con il suo rigore, la sua lucidità, la sua visione internazionale. C’è proprio da chiederselo, purtroppo.
