Site icon Ferian

Logbook 79 – Chi fermerà la musica?

L’Eurosong Contest 2022 è partito, dando vita alla più grande festa europea della musica con duecento milioni di spettatori. Europa ma con qualcosa in più perché anche Israele – che pure dovrebbe essere Europa a tutti gli effetti – e Australia partecipano e talvolta vincono. Un impegno lungo un anno che praticamente comincia appena si conclude il Festival precedente. 

A maggio infatti ci si vede tutti nel Paese che ha vinto l’anno prima per le semifinali e la finale. Una vera grande festa dove sono protagonisti la musica e la televisione. Basta peraltro guardare, una dopo l’altra, le finali dell’ultimo ventennio per prendere atto non solo dei cambiamenti dei gusti musicali ma anche della rivoluzione tecnologica e sociale che la televisione ha vissuto e provocato con l’avvento del digitale. 

Per nove anni l’Eurosong ha fatto parte non marginale della mia vita. Momenti anche molto complessi ma che ricordo comunque con molto affetto. In questi nove anni la Radiotelevisione di Stato di San Marino è andata tre volte in finale. Con Valentina Monetta, che per prima e da sammarinese è andata in finale alla sua terza partecipazione (nella seconda, con Crisalide, fu letteralmente scippata della finale). Arrivarono poi le finali con Serhat – Say na na na era diventato il leit motiv dell’edizione israeliana, visto che lo si cantava ovunque a Tel Aviv – e infine Senhit, anche lei, come loro, straordinaria sia artisticamente che umanamente. 

Quest’anno tocca ad Achille Lauro portare la bandiera della tv del Titano. La porterà bene, anche se è un palcoscenico che spaventa i professionisti più esperti. In più quest’anno – che è pur sempre un anno del quasi dopo epidemia – è segnato anche dall’invasione russa dell’Ucraina ed è facile prevedere che quello che è successo e che succede su quel fronte peserà parecchio. Il gruppo che concorre sotto la bandiera gialloazzurra ormai familiare per tutti, è artisticamente molto bravo sia dal punto di vista musicale che dello spettacolo. Non sarà stato facile garantire la partecipazione dal punto di vista logistico ma i Kalush sono arrivati comunque e suoneranno a Torino come gli altri. I bookmaker – da sempre molto attivi ma anche segnale credibilissimo del polso della situazione – li danno fra i favoriti.

In bocca al lupo dunque alla Città della Mole, allo staff della Radiotelevisione di Stato di San Marino e in particolare a Alessandro Capicchioni, a Marco Vannuzzi, a Ersin Parlak, con cui per anni abbiamo combattuto insieme, in giro per l’Europa, battaglie indimenticabili. Un grande abbraccio di buon lavoro!

Exit mobile version