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Logbook 219 – Sentieri di musica

Luigi da piccolo aveva un sassofono giocattolo con cui si divertiva molto. Per lui l’udito e conseguentemente la musica sono stati da sempre la prima fonte di divertimento, di conoscenza, di comunicazione. Insomma l’ascolto è il suo senso primario, con subito dopo il tatto e infine, a una certa distanza, la vista. Così la musica fra carillon dalle forme e dai suoni più svariati, registratori a cassetta. Poi arrivarono gli iPod. Il primo, regalatogli da Maria Grazia che lo conosce da quando è nato, mi lasciò spiazzato con le solite paranoie paterne mentre invece aveva ragione lei perchè Luigi lo usò subito benissimo. E ancora gli iPad, il pc e il web, ecc. insomma la musica ha sempre fatto parte integrante della sua vita quotidiana.

A Roma aveva imparato a usare la voce come strumento con Fabio Buccioli, un talento musicale formativo che opera su territori ancora sconosciuti, quale è ancora quello del rapporto fra musica e diverse abilità. Luigi si divertiva molto. Poi, lasciata una Roma per lui e non solo per lui ormai invivibile, sono arrivate le esperienze di RadioTutti a San Marino Rtv e di RadioWeb a Akkanto, il centro per le autonomie fondato da Andrea Canevaro a Santarcangelo di Romagna. I loro programmi sono ormai da anni sul web e meritano veramente un ascolto attento.

Insomma, a Natale, forse grazie fra l’altro anche a una istigazione inconscia (cui sono grato  anche per il susseguente conforto) di un amico che non ho mai visto, Alberto Vanzo, gli regaliamo una tromba. Roba seria quanto basta (con una splendida valigia rossa) che gli è stata subito sottratta di mano perchè l’idea era di trovare un maestro che gli potesse dare prima una impostazione di massima. 

Così, grazie all’Istituto Musicale Sammarinese – una delle migliori istituzioni del settore che abbia mai visto, nella mia lunga vita – finalmente in settimana lui comincerà le lezioni con un insegnante molto attento e disponibile, concentrato su una sfida nuova anche per lui. Lo ho incontrato per un caffè e mi sono reso conto che la musica è veramente qualcosa di unico e di universale per chi ci vive dentro. Ci siamo subito trovati d’accordo su una cosa. Il target unico è che Luigi si diverta, che impari un metodo – cosa mai facile – che lo possa divertire e che gli consenta di amare la musica ancora di più. Niente di più, niente di meno.

La musica in fondo a me fa pensare al mare, dove le disabilità non esistono perchè le hanno tutti, nessuno escluso. Non a caso una volta, da bambino in uno storico albergo in cima al Grande, dopo avere fissato a lungo le fiamme a vista nella stufa del salotto, Luigi mi comunicò serio che il fuoco è come la musica. Rimasi spiazzato ma a ben vedere, c’è una logica in questo, perché il gioco armonico delle fiamme, per chi non ci sente, potrebbe essere una ottima rappresentazione visiva della armonia musicale. Non so, ma potrebbe.

Tornando al mare e alle disabilità, Agostino Straulino per esempio non aveva una vista d’aquila per ragioni di servizio – una mina esplosa in faccia mentre la disinnescava sottacqua – ma il vento lo sentiva, diceva lui, con il naso. Sempre sul tema e sempre per esempio, un tizio di nome Mozart era sicuramente una persona con disabilità sociali e probabilmente psichiatriche. Che senso ha, insomma, parlare di disabili, disabilità e tutte queste minchiate – come le definirebbe Andrea Camilleri – quando si ascolta per esempio Michel Petrucciani?

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