
Di mare, barche e marinai: 100 storie per prendere il largo (Mursia, 2015)

Quante cose ci sono nel mare? In questa miscellanea ci sono barche e marinai, tecnologia e natura, Storia e storie di personaggi illustri e sconosciuti che amano e vivono il mare. Da Temistocle alle manovre di ormeggio, da Humphrey Bogart e la sua barca Santana all’isola Ferdinandea, dal comandante Straulino alle leggende del castello di Milazzo, una raccolta di saperi che ogni marinaio dovrebbe tenere nel cuore: tra le mani avete un libro che sa di salsedine, di vento e di burrasca, da leggere tutto d’un fiato o da spiluccare lentamente durante la navigazione, perché in queste pagine, scritte con uno stile divertente e divertito, c’è un po’ dell’anima della gente di mare con tutti i vezzi (molti), i vizi (qualcuno) e le virtù (tantissime). Ma c’è soprattutto il respiro profondo e antico del mare, che si ritrova in un pugno di sale come in un superbo veliero o in un delicato corallo.
Mollare gli ormeggi (Longanesi, 2010)

Una storia comincia solitamente quando l’ancora è stata salpata, soprattutto se è una storia di mare. In Mollare gli ormeggi è qui che la storia invece si chiude, raccontando come arrivare al momento di prendere il mare. Dopo Boatpeople e i consigli per acquistare una barca, si avvicina infatti il momento di mollare gli ormeggi. II prodiere sta per dare al timoniere il segnale di “Liberi a prua”, l’ancora è pronta per essere salpata e, tra pochissimi minuti, la barca e il suo equipaggio non avranno più alcun contatto con la terraferma. Per tradizione, superstizione e prudenza chi va per mare, a questo punto, non guarda più indietro verso il porto che lascia, ma tiene gli occhi fissi al largo. Anche arrivare al momento di salpare rappresenta comunque di per sé un vero e proprio viaggio, un’altra storia di mare. Immaginare una rotta e un punto di arrivo, preparare se stessi e la propria barca, prevedere e quindi governare ciò che c’è da prevedere e da governare sono passaggi avventurosi a volte più di qualche momento di navigazione.
Boatpeople: manuale di sopravvivenza per chi compra una barca (Longanesi, 2007)

La barca ha solo due momenti belli: quando la compri e quando la vendi. Almeno a quanto recita un vecchio luogo comune. Ribaltando questa e molte altre asserzioni (più o meno veritiere) relative al tragicomico e spesso autenticamente periglioso universo della compravendita di una barca, il libro guida il più o meno navigato lettore attraverso le tappe obbligate di un vagabondaggio per porti reali e virtuali, dalla ricerca di una custodia per la patente nautica al più o meno indispensabile conseguimento della stessa, dalla sofferta scelta dell’oggetto del desiderio alla (più o meno drammatica) prova in mare. Veleggiando in vista di leasing, ipoteche e normativa fiscale, spesso finendo tra le secche della burocrazia, in fuga da broker nevrotici e sanguinari pirati (non necessariamente informatici), si rientra in porto con le reti colme di consigli pratici, ma soprattutto divertiti dal ritratto di umana fauna in cui è inevitabile imbattersi nel corso di quest’avventura.
Scriptores in urbibus. Alfabetismo e cultura scritta nell’Italia altomedievale (Il Mulino, 1992)

Nell’ambito delle due discipline, la paleografia e la diplomatica, che si occupano di scritture e di scritti, l’alto medioevo e le sue testimonianze librarie e documentarie hanno costantemente rappresentato un vero e proprio terreno d’elezione. Nell’ultimo decennio si è assistito a un risveglio di nuovo interesse e a una radicale revisione di metodi da parte di storici della cultura, archeologi e storici dell’arte, anche intorno alle testimonianze scritte dell’alto medioevo italiano. In questo volume il problema di chi sapeva scrivere nei cosiddetti secoli bui viene posto per la prima volta in termini concreti. Ne scaturisce un quadro mosso e complesso di una realtà culturale cui partecipavano non solo ecclesiastici, ma anche laici, in cui le città erano ancora (e già) luoghi di scrittura, in cui alcune categorie, come quelle dei notai e dei giudici, svolgevano un ruolo di veri e propri protagonisti. Su queste basi alcuni aspetti della vita socioculturale dell’alto medioevo italiano vanno riproposti e ripensati, anche per meglio comprendere fenomeni quali la diffusione della rinascenza carolingia, la ripresa del secolo XI, le prime prove scritte del volgare.