Logbook 220 – Cialtroni

C’è una categoria di persone che – ahimè – mi ha accompagnato lungo tutta una vita e che forse è ingiusto definire “democristiana” perchè è rappresentativa di tante altre parti in commedia. Diciamo però che lo spirito di una certa Dc – dove tutto era in vendita – è quello che la ha rappresentata meglio. La maschera cinematografica, per capirsi, potrebbe essere quella di un Alberto Sordi o di una Paolo Villaggio.

Vediamo come si riconosce il soggetto, a volte – in casi particolarmente conclamati – il soggettone. In primo luogo, deve avere o millantare un qualche piccolo potere che peraltro è incapace di gestire e che ha ottenuto per incomprensibili ragioni di casta o di fortuna. Meglio poi se fosse presente anche qualche lieve problema di natura psichiatrica che lo porti a indossare una grandeur oggettivamente ridicola, almeno per quelli che hanno il coraggio di guardare le cose come sono. Di solito maneggia risorse di qualche natura e dimensione, promettendo a destra e a manca, in modo da pensare così di acquistare così consenso e alleanze. Questa gente però ignora la grande regola incisa nel bronzo ossia che quelli che riesci in qualche modo a comprarti, sono poi i primi a venderti, non appena si presenta l’occasione.

Il millantato credito è per questa gente la sua arma migliore (accoppiata spesso con un filo di accattonaggio molesto nei confronti del potere vero), cercando di acquisire negli altri improbabile credibilità nonchè un qualche obbligo di riconoscenza, sempre a spese altrui. Operano spesso, infatti, vendendo diritti acquisiti come generose disponibilità, Di gente così ne ho vista davvero troppa in vita mia e francamente non mi ha mai entusiasmato, spesso anzi mi ha nauseato profondamente. Gentuccia che peraltro alla prima sberla si liquefà, campioni semmai del veleno o della pugnalata ovviamente alle spalle, quanto meno per quei poveri cristi che abbiano la dabbenaggine di bere con loro o di dare loro le spalle.

Visti tanti  insomma di questo genere di soggetti, sempre a caccia di ringraziamenti pelosi e sempre pronti a far cadere le cose dall’alto. Forse è per quello, a pensarci, che quando mi è capitato di decidere di dare una gratifica o una promozione, ho sempre cercato di fare in modo che la relativa consegna fosse effettuata dal suo diretto responsabile di struttura. I provvedimenti disciplinari invece, quando è stato necessario darli, li ho sempre dati di persona. 

La politica delle promesse, del ti – faccio -avere oppure ci – penso -io, ha rovinato questo Paese. Le campagne elettorali sono sempre state una tristissima fiera di promesse ridicole, tanto poi ovviamente una scusa per non mantenerle la si trova sempre. Colpa del destino cinico e baro, di direttori o di presidenti brutti e cattivi, del momento che adesso purtroppo non si può ma stai tranquillo, ghe pensi mì. Eccetera eccetera perchè una scusa c’è sempre e se non c’è si inventa. 

Ne ho visti tanti ma la cosa che mi ha sempre colpito è come tante persone in gamba abbocchino sempre a questa categoria di soggetti, la cui definizione tecnica é “cialtroni.”

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