Proprio non riesco a scrivere della morte per acqua.
So che è un limite ma mi rendo conto che il silenzio alla fine è l’unico modo con cui seguire chi il mare si prende.
Riprendo The Waste Land e rileggo Fleba il Fenicio, morto da quindici giorni, forgot the cry of gulls, and the deep sea swell.
Riprendo il VII Libro dell’Antologia Palatina, il libro degli epitaffi e tanti sono quelli di chi è morto per mare. Donne, bambini, marinai, sconosciuti dove la spontanea pietà di chi li ha raccolti e accolti diventa l’unico linguaggio concesso.
È tutto già scritto, secoli e secoli fa.
