Logbook 3 – Un libro da leggere

Sarebbe uno di quei libri che restano, se Giuliano Ferrara desse un seguito al suo articolo di oggi su Il Foglio.

Arriva sempre, che piaccia o no, il momento di mettere la propria vita in chiaro – come fosse una cima d’ormeggio – aprendo i disastrati gavoni della memoria, per cercare – se non senso e ragione – quanto meno i necessari odori del forno della vita (madeleine o meno che siano). Sono profumi che in certi periodi diventano necessità vitali perché conta, alla fin fine, solo quello che vivendo ci é successo e che non abbiamo capito.

Sarebbe un grande libro che la bellissima scrittura di Ferrara (quando non gioca a tirare via la pagina) renderebbe unico per le storie che potrebbe contenere. Il racconto della sua famiglia di origine, la Mosca dove studia da ragazzo, e poi Torino e Testaccio e tanti altri posti di vita e di lotta con sé stesso e con gli altri. Ci sarebbe anche posto per un partito scelto come padrone poi rinnegato con feroce determinazione ma sempre parte di sé.

Insomma, tutto quello che é la sua vita, perché ogni vita – se hai il dono di vederla e di saperla raccontare con la scrittura, quella vera – é fatta per finire in un libro.

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