Logbook 25 – L’autista, la ruota e il diario dell’animale marino

Maledetta la terra che ha bisogno di eroi, scrive Bertolt Brecht. Effettivamente una terra in cui, per fare cose normali, cose serie, occorrono degli eroi non è che sia messa benissimo. L’attesa dell’Uomo della Provvidenza, il Risolutore Finale – o se si vuole l’Elevatore Finale – è una costante e, nonostante la voglia cronica di autoconvincersi che il prossimo è quello giusto, le delusioni si rincorrono regolarmente. Il fatto è che, come noto, l’Uomo della Provvidenza non esiste. È una balla, una favola che si racconta ai bambini cresciuti per aiutarli ad affrontare il domani quotidiano, aspettando Lui in fiduciosa e comoda attesa.

Siamo noi la nostra personale e collettiva provvidenza, e questa idea troppo spesso ci sfugge o forse semplicemente ci preoccupa e la evitiamo. Cerchiamo altro e intanto aspettiamo un po’ come l’autista di Bertolt Brecht, che peraltro avrebbe festeggiato oggi il suo compleanno. Scrive:

Seduto sul bordo della strada.
Guardo l’autista che cambia la ruota.
Non sono contento di dove vengo.
Non sono contento di dove vado.
Perché guardo il cambio della ruota
con impazienza?

“Il cambio della ruota”, Bertolt Brecht (1953)

Poesia veloce ma pesante, precisa come una freccia, prova provata di come funzioni bene la sintesi. Sarebbe stata scritta, se mal non ricordo, in occasione della morte di Stalin che però oggi si rivelerebbe, nel caso, un povero pretesto per una condizione oggi attualissima. Si incrociano e si intrecciano infatti questa attesa continua e questa fretta selvaggia, sintomi entrambi di un tempo di poca ragione e di altrettanto poco coraggio.

Il tempo di Brecht era quello del nazismo e poi della guerra, del sogno americano e delle liste nere a Hollywood. Insomma non erano tempi facili neanche quelli ma la poesia – il più antico farmaco inventato dall’uomo e forse il più efficace – allora come sempre era servita a superarli e di questo Brecht ne era certo. In fondo la poesia – scriveva Carl Sandburg – è “il diario di un animale marino che vive sulla terra e vorrebbe volare nell’aria”.  Tutto qui, direbbe OW.

Una opinione su "Logbook 25 – L’autista, la ruota e il diario dell’animale marino"

  1. Mi piace questo essere senza identità: un animale marino che vive sulla terra e vorrebbe volare nel cielo !!!!!!

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