La prima cosa che per millenni gli assedianti facevano, nel momento in cui mettevano sotto assedio una città, era quella di tagliare gli acquedotti perchè senza acqua si muore. Gli insediamenti più imprendibili – quelli meglio governati perchè governare vuole dire prevedere – erano quelli che al loro interno avevano pozzi che potevano garantire sopravvivenza e autonomia ma per il resto senz’acqua diventava una questione di tempo e le scelte erano solo due. Consegnarsi al nemico oppure resistere e combattere.
Altra caratteristica di un assedio era l’inserimento all’interno delle mura di agenti che facessero da quinta colonna, spargendo notizie false, creando panico e disinformazione, come la chiamava il KGB (che sulla “disinformatia” é da sempre il massimo esperto sullo scenario mondiale).
Così dunque, se si taglia il gas – oggi vitale quanto l’acqua – e nei social si inseriscono troll et similia che siano pronti a inquinare le acque, se in tv cominciano a comparire utili idioti, avversari politici disinibiti e disponibili, prostitute mediatiche per interesse o per vocazione ecc., il paragone con un assedio di qualche secolo fa diventa più calzante.
Intanto Mario Deaglio – che ottimista per natura certamente non é – ricorda che l’Italia quanto a riserve di gas é messa meglio di Francia, Germania e altri Paesi europei per il pronto e concreto intervento del Governo italiano. Sarà dunque e peraltro interessante, fra trent’anni, leggere come gli storici spiegheranno sia stato possibile in piena emergenza e – dopo due governi Conte diciamo surrealisti – che la politica politicante italiana abbia fatto cadere o abbia consentito di fare cadere il governo Draghi.
Intanto, se siete appassionati di letteratura del brivido e dell’orrore, provate a leggere le prime trenta pagine de “Storia della seconda guerra mondiale” di Winston Churchill. Molto più efficace di Stephen King e c’è da non dormirci la notte. Solo che purtroppo non è fantasy.
