Ci siamo visti a Roma, Enrico Letta a quei tempi era emigrato a Parigi e il fascino romano era quanto più lontano da lui possibile. Erano momenti particolari e la ferita di una uscita da Palazzo Chigi gestita in un modo assurdo dalla politica italiana – che non si sarebbe poi smentita con Draghi – era ancora viva. Ombre che gli anni che sono seguiti sembrerebbero confermare, se fosse un romanzo di Le Carrè dove i protagonisti sono sempre gli stessi.
Letta è una persona per bene, questo è bene chiarirlo subito. Sotto certi aspetti ricorda personaggi nobili della Resistenza come Ferruccio Parri e non a caso gli eredi di Togliatti contro di lui hanno usato gli stessi sistemi. È una persona per bene e la scelta di tornare in campo con il PD è la dimostrazione di quanto il coraggio e la dignità a volte o forse troppo spesso non siano compatibili con la furbizia politica spacciata come intelligenza. Il Pd da anni vive la presenza di trame in ombra, di esperti a chiacchiere, di manovratori di nulla, di esperti in porte girevoli, di venditori di ventilatori cinesi e di armi colombiane, di strani turisti orientali, di correnti opache nelle idee e nelle risorse. Insomma, una giungla infestata da piranha e coccodrilli. Bisogna essere Indiana Jones per tornarci dentro.
Così Letta ha perso le elezioni con una strategia impossibile. Corteggiare i 5S e al tempo stesso Renzi, Calenda, Fratoianni, Bonelli eccetera eccetera – insomma un vintage neppure troppo di classe – in nome di un antifascismo infantile per di più in un Paese dove qualche decennio fa Flaiano diceva che di fatto i fascisti erano una trascurabile maggioranza.
Così Letta e il carrozzone esperto in fuoco amico che lo accompagna ha perso le elezioni. Lui paga forse il non sapersi essere liberato di compagnie pericolose e il non raramente di avere dato loro retta, cercando di tenere insieme un condominio rissoso e non solo. Certo gli occhi di tigre – in galera tutti gli spindoctor! – e tutto il resto ma forse sarebbero stati più utili gli artigli della tigre – appena rimesso piede in ciò che era il Bottegone, una volta finanziato con i soldi russi peraltro che la strada la conoscono bene da oltre mezzo secolo – e erano artigli da usare senza pietà perchè le pulizie di fondo sono importanti se si vuole cominciare una nuova stagione.
