Logbook 238 – Spleen

Settimana prossima complessa ma piena e questo conta. Domenica in auto fino a Bologna poi treno per Roma. Lunedì sveglia che è ancora notte e rassegna stampa poi a mezzogiorno a Palazzo Marina per la consegna dei diplomi ai consiglieri scientifici della Forza Armata. Di corsa verso Termini, taxi permettendo, quindi percorso al rovescio – treno auto Rimini – perché lunedì sera alle nove presentiamo con Carlo Daniele “Burrasche” al Club Nautico di Rimini (ovviamente chi avesse piacere di esserci, si consideri invitato personalmente dal sottoscritto).

L’indomani, martedì, siamo d’accordo con Alessio Falconio che mi sostituisce in rassegna stampa Roberta Iannuzzi mentre io rientro su Roma così mercoledì all’alba si fa di nuovo mattina insieme a giornalate. Il pomeriggio di mercoledi invece presentazione del suddetto libro a Roma alla Fondazione Marco Pannella (alle 18.00, idem come sopra, se qualcuno di voi volesse esserci mi farebbe molto piacere) dove intervengono Donato Marzano, Alessio Falconio e forse qualcun altro a sorpresa.

Poi giovedì e venerdì ancora albe di caffè e giornali così anche questa prima settimana di marzo volerà via come tante altre. Incredibile però accorgersi della velocità che prende la vita in certi periodi. Tutto corre via e non si fa in tempo a fermare un momento, un ricordo, mentre tutto sembra come un paesaggio visto andando in moto a duecento all’ora. 

E questo è un peccato a bene vedere anche per tutte le cose che non hai ancora fatto ma che eri sicuro di fare, mentre finisci per chiederti se realmente riuscirai poi mai a farle. Torna la voce immensa di un cieco che vedeva benissimo dentro di noi e che mormora piano se potessi vivere di nuovo la mia vita. Oggi insomma va così anche se gli ottantacinque sono lontani. Almeno in teoria.

Se potessi vivere di nuovo la mia vita,
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igienico.
Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.
Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.
Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo che mi sono preso qualche momento di allegria.
Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Perché, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,
di momenti: non perdere l’adesso.
Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell’acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.
Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all’inizio
della primavera
e resterei scalzo fino alla fine dell’autunno.
Farei più giri in calesse,
guarderei più albe,
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.
Ma vedete, ho ottantacinque anni
e so che sto morendo.

Una opinione su "Logbook 238 – Spleen"

  1. Leggi, ti commuovi, rifletti un po’, la rileggi e ci ripensi. Quanto è vero! Sono facile alla commozione e mi prende quella mia classica “umidità” degli occhi. Poi,,,riprendo la solita strada.

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