E così il 2 giugno l’Ambasciatore italiano a San Marino Sergio Mercuri ha consegnato al sottoscritto onorificenza e diploma firmato da Sergio Mattarella che lo qualificano Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica. La cosa non è che sia epocale o che cambi di un milionesimo il corso della Storia, però – almeno a me – fa piacere comunque e fa piacere per un paio di ragioni.

La prima è stata la sorpresa. Non me lo aspettavo perchè sono stato educato fin da bambino in famiglia che gli onori sollecitati dai beneficiati valgono un po’ meno di quelli che arrivano da altri spontaneamente. Non me lo aspettavo insomma anche perchè i miei coetanei sono ormai già tutti Commendatori e Grandi Ufficiali quindi io arrivo un po’ tardi però arrivo. Il fatto poi è che la motivazione è un bilancio di una vita e fa appunto piacere che il tuo Paese riconosca in qualche modo quel che hai fatto in cinquant’anni di lavoro nei media pubblici e privati.
Altro aspetto è la presenza e l’affetto di molti amici che hanno partecipato alla cerimonia che si è svolta prima dell’apertura del ricevimento nel bellissimo giardino dell’Ambasciata. È stato un momento condiviso – e in qualche parte emotivamente coinvolgente – perchè ti vengono in mente tante storie, tante situazioni, che hanno costruito una storia non sempre riconosciuta sul momento. I giornalisti delle tv private non venivano riconosciuti dall’Ordine e condannati a un precariato addirittura ventennale, come è capitato a chi scrive. Sandro Piccinini racconta sorridendo – oggi, non allora – di quando doveva fare le sue telecronache dalle terrazze che davano sullo stadio o addirittura arrampicato su un albero perchè le testate delle tv e delle radio locali non avevano l’accesso negli stadi in tribuna stampa. “Il mucchio selvaggio”, un bel libro firmato proprio da Sandro e da Giancarlo Dotto, quei tempi li ricorda bene.
Vengono in mente però anche i momenti in cui si agiva su richiesta e in sintonia con i Ministeri competenti e allora era la Bosnia, il Darfur, il Libano, l’Afghanistan, il Burkina, la Mauritania, lavorando a stretto contatto con soldati e diplomatici italiani, come advisor più spesso e qualche altra volta come giornalista. Insomma sono tanti i momenti che fanno da bilancio e non a caso, quando l’Ambasciatore Mercuri mi ha chiesto di dire due parole, mi è sembrato giusto far notare come è un peccato che le regole del gioco della vita le capisci troppo tardi – prima cosa – e – seconda cosa – non puoi insegnarle ai giovani perchè funzionano solo se le impari direttamente sulla tua pelle.
Così, che il tuo Paese, che una persona come il Presidente Mattarella, ti dicano in sintesi e in concreto che comunque hai fatto un buon lavoro nel corso della tua vita (perchè l’Ordine al Merito della Repubblica, la più alta onorificenza italiana, questo rappresenta) ha un suo peso, piccolo o grande che sia. Ovviamente pulvis et umbra sempre e comunque ma nel frattempo, giusto godersi per quanto possibile quel che ogni giorno può arrivare.

Congratulazioni!