La lettura di quanto segue è sconsigliata a chi non va per mare. Dunque, il motore in una barca che avesse più di trent’anni – e che per di più é nata a La Rochelle dove l’Atlantico spadroneggia – è ancora di tipo ausiliario cioè è da supporto all’andare a vela. I velisti di una volta infatti se accendevano il motore, lo facevano con una sofferenza quasi fisica, con l’espressione di certi bambini davanti a un piatto di verdura. Non é casuale, a proposito di Francia e di vela, che in Italia per evitare danni a persone o cose, sia prudentemente vietato entrare in porto a vela mentre dalle loro parti lo si vede fare regolarmente e senza clamori.
Fatto sta comunque che oggi per tante ragioni, il motore in barca serve sempre di più, anche se spesso è ragione di riflessioni, elaborazioni, maledizioni e quant’altro. Un problema tipico che si può verificare per esempio è quello dell’alimentazione. La barca a vela sbanda molto per sua natura e quindi se c’è dello sporco nel serbatoio va a finire (superati i filtri che fanno molto ma non tutto) nel motore e il motore si ferma e a questo punto la situazione si complica non poco. Spesso e volentieri inoltre il gasolio che si trova nei porti é sporco e soprattutto, una volta che si deposita nel serbatoio, produce quella spregevole morchia.
A chi va per mare tutto ciò è capitato e capita. Conviene quindi sbarcare il serbatoio dopo un certo periodo di anni e fare pulizia. Oggi i serbatoi hanno pressoché tutti una finestra di controllo da cui si può intervenire anche per pulire, il che facilita sicuramente la vita degli armatori e degli skipper. C’è però anche un’altra subdola componente che infittisce la trama. Si tratta del tubo che collega l’ingresso del carburante con il serbatoio che, se è troppo lungo o troppo contorto, può generare colli d’oca e angoli morti dove la morchia si deposita e resta in agguato.
Il consiglio dunque é quello di fare attenzione e far controllare sempre (o meglio ancora cambiare nel caso abbia qualche anno) anche il tubo che porta il gasolio, quando si pulisce il serbatoio. Magari farà risparmiare qualche colorita imprecazione nella affollata solitudine agostana del Mediterraneo.

Ricordi comuni… (sorriso). Magari fa anche risparmiare insolazioni (sorriso, ma un po’ più sofferto). Le esperienze accompagnate da sofferenza si ricordano meglio e sono più istruttive (talvolta anche più belle perché arricchiscono i ricordi e li rendono preziosi – per quanto strano possa sembrare)