Logbook 272 – Sei presentabile?

Se arrivi in treno, Napoli ti propone una delle più affascinanti metropolitane europee. Scendi nelle viscere di una città che le sue viscere le ha sempre abitate e che le conosce bene. Sul vagone, si parla inglese e napoletano. Non molta gente mentre, quando torni a riveder le stelle, Toledo brulica e ti pone la antica domanda. Ma, per come si mangia e per l’offerta che c’è a ogni angolo, come mai i napoletani non superano tutti i due quintali di peso? Mistero ti dici mentre ci rifletti e ordini un crocché di patate di mezzo chilo che é un capolavoro, accompagnato da una birra (piccola per via della dieta).

Mattina e Guido, un ascoltatore amico, viene a prendermi all’alba anzi prima. Curiosamente incuriosito anche lui, come altri ascoltatori  della rassegna stampa, assiste a tutte le varie fasi – rituali paranoici compresi – e confortati dalla moka di Antonio che é come si deve a Napoli, osserva mentre giornaleggio a testa bassa. Poi parte la rassegna stampa, sotto lo sguardo fisso del Vesuvio dalla finestra dello studio. Maradona invece fa la foca gigante alla parete mentre Marco invece giganteggia su quella della regia, in bianco e nero anche lui, mentre parla credo piuttosto incazzato a un congresso. Finestre e pareti impegnative.

Un’ora e mezza dopo, non molto allegri visti i giornali di oggi, si scende dal dodicesimo piano al bar Gilda e ci si riprende come si deve perché appunto anche la colazione é roba seria sotto il Vesuvio. Rita Hayworth purtroppo non appare e la saggezza del titolare del bar, per quanto apprezzata, non riequilibra le attese. Presentabilissima saggezza napoletana, antica, solida, eduardiana e poi compassata, ironica, superiore a fatti e persone, la sua e quella del Bar Gilda. Sempre che non si parli del Napoli, ovviamente.

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