A leggere i giornali, i problemi maggiori di questi giorni per un lettore abituale – tanto per entrare in partita con la rassegna stampa di Radio Radicale che si avvicina la prossima settimana – sembrano essere quelli di dragare la fuffa delle prime pagine di ogni giornale, dove i parlamentaristi sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi di Montecitorio per riempire gli spazi che direttori e caporedattori esigono. Se però il suddetto lettore sopravvive all’inutile brusio che arriva, almeno al momento, dalle quotidiane cronache politiche si può pur sempre trovare qualcosa che merita.
Per esempio, sul Corrierone, Elvira Serra intervista Pino Insegno, voce di tanti attori famosi in sala di doppiaggio oltre che attore televisivo, di cinema e di tv. Parlando di doppiaggio, Pino Insegno racconta una piccola storia, romana come poche. Storico doppiatore di grandi attori, Insegno è stato anche la voce di Viggo Mortensen, protagonista del Signore degli Anelli. Nel corso degli intervista, Insegno racconta di una amicizia con “questo ragazzo normale, maglietta bianca, jeans”. Così Mortensen – ovvero Aragorn – arriva a Roma e si incontra anche con la sua voce italiana. Una sera di queste dunque, Mortensen e Insegno vanno a mangiare una pizza in una zona popolare della Capitale. Nella affollata pizzeria, un romano che potrebbe essere tranquillamente fuggito da un film di Carlo Verdone o di Tomas Milian, prende sottobraccio Insegno, mette in mano a Mortensen il telefonino e gli fa “A biondì che ce la fai ‘na foto?”. Insegno, un po’ imbarazzato, si azzarda a dire “Ti rendi conto che stai chiedendo di farci una foto al Signore degli Anelli?”. E qui Alberto Sordi, Giuseppe Giacchino Belli e tutti gli altri santi romani scendono in campo accanto al suo interlocutore che risponde “Sai che me frega a me se il biondino c’ha ‘na gioielleria?”.
È una storia certamente piccola ma che rende l’idea di questi tempi che sembrano essere composti da ambienti incomunicabili fra loro. Mortensen in ogni caso non se ne è avuto male del suo temporaneo passaggio di status da attore a quello di commerciante di preziosi, ammesso che abbia compreso il dialogo fra i due. Ambienti incomunicabili dunque, nonostante il Signore degli Anelli dovrebbe essere considerato un passepartout universale, ben diversi da come erano quelli in cui Mike Bongiorno raccoglieva tutta la popolazione davanti al video e il giorno dopo quello che era successo in tv diventava automaticamente opinione pubblica. Quando ancora esisteva.
