E così anche Bucha, il cui nome ignoravamo fino a praticamente ieri, ci esplode intorno e dentro e diventa l’ennesima stazione di una Via Crucis laica che sembra infinita. Accadde lo stesso con Srebrenica, sconosciuta e poi improvvisamente città simbolo, con l’impotenza irresponsabile dei caschi blu olandesi, e il massacro della popolazione musulmana inerme. Ottomila morti nelle fosse comuni con lo stesso identico teatrino dei negazionisti, teorici per ragioni diverse a difesa dell’indifendibile, con cui ci stiamo abituando a convivere.
Putin già fa sapere che Bucha è una truffa mediatica ma la comunità internazionale ha tutti gli strumenti per verificarlo e si vedrà, su questo non c’è alcun dubbio. Fa piuttosto pensare, semmai e nel caso, che Mosca ci tenga a negare l’orrore di Bucha, così come i nazisti, ormai in rotta, cercarono di distruggere le prove dei campi di sterminio.
C’era. C’è dunque, la coscienza del male, il che forse è anche peggio. Insomma cosa sia successo a Bucha si vedrà e non sarà difficile trovare nel caso le prove dell’accaduto. Quel che più conta però è che oggi Bucha potrebbe diventare il luogo reale dove inchiodare i responsabili di crimini contro l’umanità, attraverso quegli strumenti internazionali che pure ci sono, per quanto difficili da mettere in moto, per quanto lenti e burocratici, ma che funzionano.
Non esistono – intendiamoci – guerre pulite e le carneficine sono connaturate alla guerra. Uccidere gente inerme, come quell’uomo steso sull’asfalto con una busta di patate rovesciata accanto, questo è agghiacciante. Patate contro tanks.
Ancora orrore dunque. L’orrore però non è prerogativa di mostri – che in fondo sono pochi – ma piuttosto quello delle persone comuni che coperte dal più ignobile degli alibi – “faccio solo il mio dovere” o “eseguivo degli ordini” – diventano il lato buio della nostra umanità. Si parla poco, per esempio, di quelle SS che decisero di rifiutare le realtà dei lager e piuttosto andarono a combattere in prima linea. Eppure c’erano, eppure ci sono state, e non hanno eseguito quegli ordini. Hitler era Hitler ma Eichmann, piccolo contabile di uno sterminio, fa ancora più paura. Gli Eichmann che scopriamo improvvisamente fra noi, sono le vere fondamenta su cui l’orrore costruisce i suoi orrendi templi.
L’orrore, con la voce di Marlon Brando che segue la traccia di Conrad attraverso la rilettura che ne fa Francis Ford Coppola. L’orrore, con il volto di Adolf Eichmann che non muove ciglio durante tutto il processo e che non sembra neppure rendersi conto di dove sia e perché sia lì. La banalità del male è stata analizzata infinite volte ma riesce sempre e comunque a venire fuori, lasciandoci ogni volta disarmati, disorientati.
Bucha da poche ore è diventata parte di noi come lo era diventata Sarajevo, l’assedio più lungo del secolo scorso, città indimenticabile per chi la ha conosciuta. Le sue strade contrassegnate da grandi macchie di vernice rossa che cerchi di non calpestare perché segnano dove sono cadute persone vittime dei cecchini e erano persone che cercavano di andare a prendere un po’ d’acqua; le lapidi in qualsiasi giardino o giardinetto – o qualsiasi centimetro quadrato di terra poveramente erbosa – per poter seppellire i propri morti; i segni dell’artiglieria che sparava sull’ospedale pediatrico gremito di bambini mentre il poco personale sanitario faceva quello che poteva. Sarajevo.
E ora Bucha e prima durante e dopo altri luoghi che diventano o diventeranno orrori mentre il senso della Storia è ancora da trovare. Sempre, ovviamente, che quel senso ci sia.

L’orrore sono i negazionisti da questa parte. comodamente al caldo (con gas russo) nelle loro casette, alcuni noti confortabilmente privilegiati dai trenta denari elargiti dal regime russo al loro partito per tradire. Questi, purtroppo non pagheranno per quei crimini di cui sono – senza nessuna attenuante – complici. Di quale orrore sono e sarebbero capaci, nella loro codardia? Nemmeno sarebbero capaci di premere il grilletto, come il “soldato” russo che ha sparato a quei civili. A loro appartiene la delazione, il livore dell’odio quotidiani. E dormono sicuri del “perdòno divino.” Quelli che hanno perpetrato la strage sono orchi (non soldati). Quelli che li sostengono a distanza sono goblin e troll. Alla fine, pero’, pèrdono sempre.
Seraievo: ho conosciuto persone che sono morte per tumore e altre che ancora adesso aspettano di morire per lo stesso male. L’umanità … il termine non è approriato.