Frosinone ovvero il lato opaco dell’anima PCI e poi PD che diventa protagonista. Agli onori della cronaca finisce infatti una specie di rissa in pizzeria fra il numero 1 dei burocrati capitolini, un candidato alle elezioni, il fratello, una consigliera regionale e quant’altro.
“Inginocchiati”, “io ti sparo”, “me te compro” e altre amenità di stile hanno allietato una notte che, all’interno del PD, ha messo allo scoperto bui passaggi sotterranei, utili forse ma apparentemente piuttosto esecrabili (almeno a naso e anche per nasi non molto sensibili).
Protagonista dunque il fino ad allora boss del Campidoglio. Figlio d’arte – ricordiamo il padre, grigio Rettore dello Studium Urbis nel 1977, 1977 ripeto, che aveva l’aggressività di un caciocavallo stagionato – il figlio per reazione é uno che nel giro chiamano Rocky o Rambo, non mi ricordo ma tanto per capirsi. In realtà il tizio era già assurto alle succitate cronache nonché rapidamente perdonato per avere violato il lockdown con un festone casalingo, pare un po’ cafonazzo, e le relative reazioni del tipo “lei non sa chi sono io” – da bravo bambino viziato – nei confronti delle forze dell’ordine intervenute.
Ovviamente la cialtroneria italica – cultura apparentemente dominante – fa in modo che i soggetti in questione hanno spiegato che trattavasi di semplice lite fra amici per il calcio, dando una idea della stima che i medesimi hanno per l’intelligenza del loro prossimo. Quel “me te compro” sarà stato fantacalcio oppure una nuova vita per Rocky che dal pugilato poteva finalmente passare al calcio? Boh.
Una cosa é certa. La reazione immediata dei magistrati che seguono per competenza la vicenda, sconsiglia questa linea difensiva che potrebbe portare persino al vilipendio per l’intelligenza non solo del prossimo ma anche di quella della magistratura.
Vengono comunque in mente tante altre di queste dichiarazioni. Il politico di primo piano cui avevano comprato casa a sua insaputa. Il comandante di una nave affondata da uno scoglio che secondo lui non compariva sulle carte nautiche mentre era ben conosciuto è segnalato. Eccetera eccetera.
La domanda finale è perché devono tentare anche di prenderci in giro? Non sarebbe più giusto, più coraggioso, più corretto o semplicemente più “serio” (che poi sarebbe il contrario in Italia di “cialtrone”) pronunciare qualche parola di scusa e accettare le proprie responsabilità oppure, nel caso, contrastare l’accusa con argomenti che non siano un insulto a chi ragiona con un proprio cervello per quanto possibile libero?

A proposito di insulto all’intelligenza. Stavamo giusto parlando, ieri, di come sia possibile che i politici, in questa campagna elettorale surreale, usino argomenti non credibili e indifendibili, oltre talvolta a comportarsi non proprio in modo dignitoso. Come se si rivolgessero solamente a persone prive di qualunque discernimento, o persino buon senso. Ma davvero gli italiani accettano qualunque cosa? Perche’ in tal caso, una cura d’urto ogni centinaio d’anni forse non basta.