La notizia è talmente forte da creare imbarazzi in questa campagna elettorale desolata e desolante. I deputati della Duma di San Pietroburgo – la città di Putin – avrebbero presentato alla Duma nazionale la proposta di deporre Putin. Al momento sarebbero ancora tutti vivi – almeno pare- ma tranquilli che molto probabilmente di loro se ne parlerà poco perchè ci vuole coraggio per parlarne.
Ci vuole coraggio fra polonio, finestre e Navalny vari andare contro il partito egemone del KGB da trent’anni protagonista a Mosca di un regime feroce e assassino. Ci vuole molto coraggio ma si può immaginare che l’opposizione russa – che c’è nonostante tutto – contro questo regime sappia cosa fa e per disperazione o per strategia abbia deciso di dire basta. E di questa opposizione Putin e la sua banda hanno una paura terribile anche perchè ricordano bene che, quando cadde il regime sovietico, le prime sedi assaltate dalla popolazione furono quelle del KGB.
Putin ha paura. Sembra assurdo ma come nella vita quotidiana più urli, più minacci, più fai il bullo, più vuol dire che hai paura e le sue paure non sono da poco.
Il gas certo ma è un’arma a doppio taglio. Si può alzare il prezzo, certo, ma difficile spostare le condotte che portano il gas in Europa Occidentale per venderlo altrove. E poi i soldi, compresi quelli degli oligarchi russi e il patrimonio personale di Putin (7 miliardi di dollari o giù di lì) sono proprio da questa parte del fronte, mica in Russia. Per questo Putin ha bisogno di alleati da questa parte del muro che ha creato.
La guerra in Ucraina gli fa paura. Sette anni di carcere in Russia a chi si azzarda a chiamarla guerra mentre vanno a morire i giovani proletari delle periferie della Grande Madre Russia perchè Putin non si può permettere cadaveri di moscoviti – cadaveri che farebbero molto più rumore delle migliaia di giovanissimi contadini strappati alla fame – in terra ucraina. Doveva durare al massimo una decina di giorni la conquista e invece sono ancora lì e la guerra degenera in delirio mettendo in mezzo centrali nucleari e popolazioni deportate, compresi i bambini.
Putin ha paura. Non può dirlo ma sa che la Nato è molto più forte del suo esercito malato di corruzione genetica, dove gli armamenti sono inadeguati. Ha paura di uno scontro diretto che non gli darebbe margini di trattative. La Nato è la macchina più pericolosa a livello mondiale, se ben coordinata, in caso di conflitto. Ha paura di quelle immagini che per mesi ha continuato a vedere e rivedere che testimoniavano gli ultimi momenti di una altro despota sanguinario e folle come Gheddafi.
La notizia della Duma di San Pietroburgo probabilmente non avrà spazio sui media mentre è la notizia più importante di questi giorni. Il silenzio alla lunga non paga e lo stesso silenzio che avvolge la battaglia in carcere di Navalny ne è testimonianza. Maledetta la terra che ha bisogno di eroi ma maledetta anche la terra che tollera i martiri, voltando la testa da un’altra parte.

Ottimo commento. Dovremo aspettare, ma quando avvera’ il crollo, sara’ in poche ore. Come il Muro. Sara’ interessante vedere i “goblin” della propaganda russa in Italia…