Si avvia a finire questa almeno per me insopportabile campagna elettorale. Vedremo. Vedremo quanto sondaggi più o meno credibili ci avranno preso. Vedremo quante delle migliaia di promesse – molte delle quali demenziali – sentite in questi giorni si squaglieranno al sole come un ghiacciolo neppure di gran qualità. Vedremo poi se il vero partito di maggioranza non sarà il partito del non voto.
Per inciso (e neanche tanto per inciso) sarebbe opportuno che, nel caso che la percentuale di italiani che abbiano deciso di non votare sia rilevante nello scenario politico, non fare finta da parte di nessuno, istituzioni comprese, che questo sia un dato marginale. Non andare a votare é anche quello un voto, piaccia o no
Vedremo anche se quella che ormai sembra essere la morte televisiva dei talk show politici, sia per qualità che per ascolti, troverà di fatto conferma anche nel voto.
Resta a questo proposito la pena, la tristezza, di certe facce e faccioni televisivi ormai invecchiati, fatti e rifatti, che cercano di mantenersi a tutti i costi in scena. Potrebbero magari tentare con il tip tap e nel caso avrebbero come Maestro un grandissimo tragico Ugo Tognazzi in un altrettanto bel film di Antonio Pietrangeli. Basta cercarlo.

“Media is just a word that has come to mean bad journalism.”
Graham Greene