Logbook 174 – Questioni di famiglia

Con il Milite Ignoto ho un rapporto un po’ complesso. Sarà perché é mio zio e quindi ho con lui una certa confidenza, nata da quando ero bambino e andavo a trovarlo spesso, come si fa con gli zii di prestigio. Già da allora mi colpiva l’orribile accrocco sabaudo, a Piazza Venezia, che lo ospita. Crescendo ho poi avuto solidi conforti culturali a quella che da piccolo era solo un’impressione. Il Vittoriano infatti é notoriamente roba di rara bruttezza, per di più visibile da tutta Roma. C’è forse da considerare, come unico aspetto positivo, anzi, che il panorama romano dalle sue terrazze é unico proprio perché é il solo modo che il medesimo panorama ha di sfuggirgli.

Dunque il fatto che sia mio zio un po’ mi condiziona ma meglio chiarire. Lui e mio padre avevano combattuto insieme in quella guerra, con altre migliaia e migliaia di persone, e quindi erano fratelli, veri fratelli, come tutti quelli che quella guerra la avevano combattuta davvero, in trincea. Per inciso, per mio padre voleva dire una VM d’argento il giorno di Caporetto e una di bronzo qualche mese prima, a ventuno anni. Quindi la parentela – per capirsi – era stretta. 

Tornando a noi, vedere quindi il 4 Novembre il Ministro della Difesa Guido Crosetto inginocchiato davanti alla tomba, mi ha colpito perché non lo avevo mai visto fare a nessuno. Conoscendo lui un po’ e riconoscendo invece a occhio, per deformazione professionale, le recite televisive dei politici, so che non era un gesto per fotografi e telecamere quindi almeno a me, per quel che può valere, ha colpito. 

Non é peraltro difficile trovare l’immagine alternativa che a suo tempo mi aveva altrettanto colpito, purtroppo in segno contrario. É la foto del Presidente della Camera Fico alla stessa manifestazione un anno fa – mentre tutti gli altri salutano mano alla visiera o sul cuore – lui con mani in tasca, cravatta all’impiccata e aria strafottente. Non che ci si aspettasse molto da lui però se accetti di essere istituzione, sarebbe bene poi lo fossi realmente.

Questo governo, c’è da dire, non è però che sia poi partito benissimo. Tutt’altro. Il rave si é rivelato un boomerang parecchio imbarazzante nonostante i media compiacenti. La prima conferenza stampa del PdC non ha entusiasmato. Ministri e sottosegretari dovevano essere di qualità mentre molti di loro hanno CV ridicoli o quasi, fra cui un ministro costretto a cedere una delega a un altro ministro per un opaco incrocio fra conflitto di interessi e vicende giudiziarie non ancora chiarite. Insomma partenza bruttissima. Il gesto di Guido Crosetto non rimette a posto le cose – ovvio! ci mancherebbe – però almeno dà un segno di rispetto, di attenzione. Al mio vecchio zio, sono certo, avrà fatto comunque piacere.

PS  Da domani ci sentiamo nel caso su Radio Radicale per passare una settimana insieme con i quotidiani del giorno. Buon ascolto.

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