Premessa. Per ragioni del tutto irrazionali a me Meghan Markle ricorda molto Yoko Ono. Certo sono diverse fisicamente, professionalmente eccetera però non so che farci. Non è giusto ma è così. Istintivamente mi capita di associarle. Harry mi sembra di conoscerlo invece da sempre. Ero in campeggio mi pare a Gaeta con moto e ragazza – l’unica che si portava il portagioie in moto, come mi capita di ricordarle tuttora – quando venne celebrato uno dei tanti matrimoni del secolo passato fra la mamma e l’attuale re Carlo III. I televisori e le radio del campeggio erano tutte sintonizzate su Londra.
Poi il bambino felice, sempre sotto gli occhi del fratello più grande, insieme a una delle mamme più famose del mondo. Ancora, l’agghiacciante scena del funerale che non consentiva a un bambino di piangere come avrebbe voluto. E poi il nipote palesemente, affettuosamente, preferito dalla nonna regina mentre fa il militare e poi tutto il resto fino a un altro funerale.
Lui non in divisa – dolore enorme per uno come lui – se non quando insieme agli altri nipoti fa la guardia accanto alla bara. Lui che va negli Usa e diventa una star americana ma sempre con la presenza di Meg che sembra incombere. E infine questo libro tanto atteso che può segnare la fine di un rapporto già profondamente in crisi con padre e fratello. Un libro che denuncia una monarchia inglese “istituzionalmente razzista” non è una cosa leggera. Vedremo quando uscirà ma è una storia che dispiace comunque e che Diana né la nonna regina meritavano.
