Logbook 187 – Un pensiero alle famiglie

Egregio Presidente Infantino,

mi sembra evidente – da quel che ha dichiarato alla stampa in merito a coinvolgimenti esterni alle pallonate mondiali in un evento che avete trasformato in qualcosa di altro – che c’è sintonia di fini fra lei e il regime iraniano sul comportamento degli atleti. Mi chiedo se però condivide anche i metodi del suddetto regime, volti a condizionare i giocatori iraniani – che lei dovrebbe tutelare – attraverso feroci minacce alle famiglie e agli affetti più cari che sono nelle loro mani, metodi criminali messi in atto dalla manovalanza macellaia di quel regime.

Il fine non giustifica i mezzi ma anzi spesso i mezzi pregiudicano il fine, quindi ove lei non si pronunci a favore dei giocatori di una squadra FIFA e delle famiglie minacciate, ove lei non intervenga per evitare che la violenza e le minacce – altro che le innocue fasce al braccio – condizionino il baraccone che avete messo in piedi, lei si potrebbe definire uomo senza onore, una persona infame cioè indegna della pubblica stima, connivente con un regime sanguinario, volgare traditore di atleti FIFA costretti a giocare sotto minacce terribili alle loro famiglie tenute in ostaggio. La saggezza napoletana qualifica atteggiamenti simili come caratteristici di una categoria la cui definizione tecnica sarebbe tradizionalmente di “ommemmerda”. Nel caso se lo faccia tradurre.

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