Logbook 301 – Fra Rondinara e Maddalena

Rondinara a giugno ha già qualche barca. Il piccolo golfo non è affollato come ad agosto ovviamente ma già ci sono i primi equipaggi, molti francesi. La costa orientale corsa, più si scende a sud e più somiglia anche nei profumi a quella sarda (la più bella del pianeta, forse del sistema solare). Certo e per inciso, ci sono altri luoghi di mare incantevoli ma nel complesso non c’è un metro di costa sarda che non sia affascinante. Il profumo di mirto ti accompagna e lo senti anche al buio di notte di guardia in pozzetto mentre si naviga lungocosta.

Arriviamo in Corsica di notte con un Grand Soleil peraltro immatricolato a Rimini, RM, come dichiara la relativa identificazione dello scafo. Le barche del Pardo, storico cantiere romagnolo, infatti sono immatricolate a Rimini. Il che non sarebbe da rilevare se non fosse che il Ferian è immatricolato invece 1IM cioè non esattamente di zona in Adriatico. Cose che possono avvenire quando capita di essere spesso quelli giusti nei posti sbagliati.

Navigazione notturna da Civitavecchia, visto che vanno via diciotto ore, ma tranne un po’ di pioggia il mare tendenzialmente ha tenuto e il vento ha portato bene fino in Corsica. Lo skipper, che è anche armatore, ama la vela quindi il motore per lui è sofferenza fisica. Ne consegue che si sfrutta qualsiasi vaga brezza con la barca che reagisce bene. Vento al traverso quando non al lasco, barca dritta, navigazione abbastanza comoda.

Dalla Corsica si va a Maddalena passando per un bagno a Spargi. Il porto di Maddalena – Cala Gavetta – è uno dei meglio gestiti che io conosca. Gli ormeggiatori sono attenti e presenti ovunque, gentili e operativi, il che non è così scontato. L’equipaggio cerca una doccia poi bambana un po’ per il porto con cena non memorabile, nel bene ma neppure nel male, in un locale che evoca – non è chiaro perchè – il padre degli dei. Fine serata segnato da incontro casuale, aiutato dal vermentino freddo, con un grande vecchio marinaio con un passato di pirata e di ladro di cavalli poi rivoluzionario per conto della corona inglese quindi senatore di quel Regno d’Italia che, sempre per conto di Londra, contribuì a regalare a una piccola sperduta dinastia di montagna, anch’essa con antichi trascorsi un po’ loschi. Personaggio attualmente un po’ statico ma di sicuro valore storico, diciamocelo. Si torna a bordo e la mattina dopo prendiamo rotta per Traiano dove arriviamo poco dopo l’alba e poco prima del diluvio universale. Maggio e giugno per quest’anno con il meteo vanno così.

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