Dunque Giornata nazionale dei nonni e delle nonne e il debito che la società ha con loro non si risolve certo dedicandogli una giornata. L’Italia infatti è una repubblica fondata sulle nonne sui nonni, preziosa risorsa quando si è in qualsiasi tipo di emergenza. Personalmente e per quel che può interessare, non ho grande esperienza di nonni.
La mia nonna materna viveva con noi ma è scomparsa quando ero bambino. Di lei ricordo un volto molto dolce, di donna che aveva molto sofferto, sopravvissuta al terremoto di Messina del 1908 e alla scomparsa di molti figli. Ricordo che mi leggeva quei Tex orizzontali di tre vignette a pagina, disegnati da Galep. Io, pur essendo ancora un convinto analfabeta, mi accorgevo regolarmente quando censurava certe espressioni del ranger, per lei troppo forti. L’altra nonna, quella paterna, era morta alla fine degli anni 30 mentre, suo marito, mio nonno la aveva anticipata di una decina d’anni, essendo scomparso alla fine degli anni 20.
Il nonno materno era mancato invece alla fine degli anni 40. Avvocato, presidente dell’Ordine, era stato anche presidente della Reggina, squadra di calcio della sua città, e forse in odore di massoneria. Uomo di grande intelligenza e di considerevole cultura, fece costruire nel 1922 sulla Via Marina Palazzo Pellicano, il palazzo di famiglia, dall’architetto Pietro Borradori nel liberty dell’epoca, uno degli esempi più belli – dicono gli esperti – che ci siano nel Sud Italia. Pare mangiasse pochissimo, fosse non molto alto, fosse stato cresciuto da un servitore saraceno alla fine dell’800 e che avesse un carattere notoriamente insopportabile. Storie che il tempo rende romanzi, insomma, o forse nascono tali.
In sintesi, non avere avuto nonni o nonne forse questo condiziona a chi é capitato, non so se nel bene o nel male, ma sicuramente ci saranno decine di testi di esperti che sapranno spiegare tutto in merito. Molto probabilmente – sempre ovviamente che si abbia l’attenzione di scegliere i nonni giusti – avere un luogo altro dai genitori, in cui si sa di essere regolarmente accolti e preferiti, ha dei lati positivi.
Basta per esempio leggere – superando il rischio della retorica che si annida nella stampa sportiva – la storia di nonna Celia e del suo nipotino piccolo, debole e chiuso in se stesso. Lei che gli ripeteva fin da quando era bambino “credi in te stesso, non arrenderti mai”, cosa che lui ha poi sempre fatto. Per questo dicono gli esperti, ogni volta che segna un gol guarda il cielo, un cielo che finisce per guardare quindi molto spesso. Glielo aveva promesso e una promessa alla nonna si mantiene. Siempre.
