Luigi ha deciso che questo suo compleanno – il trantaduesimo – non sarà un compleanno ma un Complindietro (la maiuscola è mia). Gli chiedo che vuol dire e lui dice che preferisce un compleanno che si riavvolge indietro. Dietro quel che dice – con quella sua intelligenza atipica, secondo la migliore allieva dI Giovanni Bollea – c’è sempre una ragione, un retropensiero. Lo ricordo piccolo – avrà avuto cinque anni – mentre fissava il fuoco a vista della grande stufa dello storico Albergo Italia, lassù in alto sulla linea di confine che divide la Valle d’Aosta dal Vallese. Lo guardò a lungo poi mi comunicò pensieroso che “il fuoco è come la musica” e io lì per lì non capivo. Poi, a pensarci bene, il contesto si chiarisce e in effetti se vuoi spiegare la musica a una persona sorda, puoi provare a fargli vedere il gioco armonico delle fiamme in un camino e magari funziona.
La musica per lui è sempre stata importante. La vista nei primi mesi di vita gli è sempre servita a poco, non potendo neppure girare la testa da un lato o dall’altro e allora si andava di interi complessi sistemi di carillon sospesi sulla sua culla, nei mesi del Gemelli. I primi due anni di vita peraltro consideravo il Gemelli una sorta di casa, vista la frequenza con cui mi ritrovavo per andare a trovare madre e figlio all’undicesimo piano, quello del leggendario Professor Di Rocco, che della patologia di Luigi era uno dei massimi esperti. La musica lo accompagna da sempre e il suo orecchio musicale è letteralmente straordinario, provare per credere.
Tornando alle sue uscite, quando la mamma comunicò che doveva fare una mammografia, lui rivendicò il suo diritto di fare una figliografia. Oggettivamente in tempi di pari opportunità trovai difficile rispondergli. Comunque Giancarlo, oltre a essere fra le cinque migliori penne del giornalismo italiano sia che parli di calcio o di altro, è da sempre – visto che lo ha visto nascere – il principale estimatore di Luigi come destrutturatore della parola. Mi affretto quindi a avvisarlo sulla questione del Complindietro e lui ne rimane affascinato. Un compleanno che celebra – “ravvolgendoli” come appunto specifica un Luigi in versione moviola – gli anni passati e non quelli a venire, lo affascina e non è facile affascinare uno come lui che ha vissuto, fra le tante vite, una vita accanto a Carmelo Bene. Riavvolgiamoli pure questi anni, Giancarlo, perchè in fondo meritano. Diamo retta a Luigi.
