Logbook 266 – Spy story

Paolo Mieli evoca il 1938. Speriamo tutti – lui per primo – che non sia così ma i segni della Storia sono purtroppo quelli. Due mondi che si confrontano e che sono separati da un valico insormontabile cioè il concetto di democrazia. La democrazia è sempre imperfetta, può essere un grande alibi, ma si fonda su indipendenza della magistratura e dei media oltre che sul rispetto dei diritti della persona. Il fascismo, ricorda, Piero Calamandrei, è la negazione della persona e in tre – parole – tre il cerchio è chiuso.

Le dittature fanno cartello dalla Cina alla Russia, dall’Iran alla North Korea e sono tutte dotate di armi nucleari o potrebbero rapidamente acquisirle. I mercati tremano ma i mercati hanno il grande limite di non guardare oltre il proprio naso o meglio il proprio portafoglio. L’Unione Europea non riesce a tirare fuori il coraggio necessario per scegliere una strada che può fare perdere voti nel breve ma nel lungo paga. La lezione di Churchill – che salva Regno Unito e non solo contro i nazisti e poi perde nel 1945 le elezioni – i politici europei non riescono a capirla proprio.

E poi l’Italietta delle chiacchiere e della propaganda, delle corporazioni e dei risentimenti, delle incompetenze al potere e della povertà di valori politici, insomma l’Italietta di sempre che cerca di barcamenarsi pronta a seguire ogni cambio di vento, la cui priorità sono i like sui social e le povere marchette mediatiche.

In tutto questo lavorano i servizi delle grandi potenze, in primo luogo quello che di fatto è il vero partito di Putin, spargendo danaro a piene mani soprattutto in Italia ma non solo, con l’obiettivo di avere una testa di ponte controllata al Parlamento Europeo, frutto delle prossime elezioni. L’Italia negli ultimi dieci anni è diventata come non accadeva da tempo terra di manovra per lo spionaggio internazionale, media compresi.

Israele ora che l’invasione dell’Ucraina sembra sempre più un fallimento di Putin allarga il fronte. E c’è sempre il Kosovo dietro l’angolo di casa, con Belgrado legata da sempre a Mosca in un nodo complesso ma solido. Siamo tutti israeliani in questo momento, molti di noi non da oggi, e Hamas non sono i palestinesi perchè sarebbe come dire che la mafia sono tutti i siciliani. Tornando al lavoro dei servizi, la mia generazione non ci sarà più quando verrà fuori la verità. Già accaduto per esempio con Ultra e i codici nazisti decodificati dagli inglesi – elemento determinante per determinare gli eventi – dove solo dopo trent’anni dalla fine della guerra se ne venne a sapere l’esistenza.

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