Logbook 269 – Due ragazze a Porta San Pietro

Due ragazze, nel tavolo accanto, parlano di quel che succede in Israele e a Gaza. Domenica mattina quindi solita aria da domenica mattina e un caffè ci sta tutto. Un piccolo bar ha i tavoli fuori, appena prima di Porta San Pietro, dove quasi due secoli fa i papalini e cent’anni dopo i nazisti fecero strage di perugini. Poi si varca la porta e si va verso San Pietro dove lo sguardo gigantesco che sormonta l’ingresso della chiesa é marginalmente inquietante, vista la bellezza del capolavoro nel suo complesso.

Le ragazze, molto giovani, parlano al cellulare con una serie di amici e parenti e poi cominciano a parlare di quello che sta succedendo. Una delle due voci, parla poco, riflette, si pone delle domande e cerca di controbattere l’altra voce che invece evoca solo certezze. Vengo in tal modo affogato da una serie di luoghi comuni rimasticati dal web e da fonti altrettanto poco credibili. La voce ci spiega a voce alta – con la cantilena tipica della parlata etrusca – la tragedia palestinese che peraltro confonde con Hamas in piena sineddoche, la cattiveria di Israele e tutto l’ambaradan di banalità pericolose, alimentate da cose mal conosciute e mal comprese.

Rivedo mentre parla i campi palestinesi che ho visto nella mia vita. Rivedo il più grande,  quello di Sidone, dove con Stefano e la sua telecamera girammo per giorni e giorni, regolarmente scortati ma con la possibilità di parlare o quanto meno di comunicare con chi vive lì dal 1948. Mi piacerebbe dire alla ragazza onnisciente che le cose potrebbero essere un po’ – o anche molto – diverse da come le racconta lei.

Mi piacerebbe incoraggiare la sua amica a continuare a cercare di capire e soprattutto non accettare cibi preconfezionati per il cervello – per di più di terza o quarta mano – che di questi tempi ci vengono riversati addosso in quantità industriali. Gli stupidi hanno certezze mentre le persone intelligenti hanno dubbi, scrive Bertrand Russel, quindi ne consegue che sono gli stupidi a gestire il potere. Non é detto sia proprio così perché quando l’intelligenza decide di muoversi é inarrestabile. Il problema é che ha i suoi tempi.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: