Logbook 125 – Non è vero ma ci credo

Rassegna stampa non facile ma era chiaro e si sapeva. Ce la abbiamo fatta in qualche modo e si avvertiva in studio, questa volta, la presenza e l’attenzione di chi ascoltava, profondamente coinvolto in quella che si è confermata una settimana chiave non solo per questo drammatico 2022 ma per la storia italiana.

Farsa e tragedia – lo dicevamo in diretta – si sono alternate freneticamente ma è la chiave tragica che alla fine ha prevalso. Ci sono due interpretazioni all’origine di questa crisi che io vedo possibile. 

La prima è abbastanza surrealista persino in un contesto già ai limiti dell’assurdo come quello grillino. Un parlamentare non identificato dice a De Masi che dice a Travaglio che dice a Casalino che dice a Conte che Draghi ha parlato male di lui a Grillo. Si annunciano riscontri mai pervenuti. Poi Conte, visto che le prove non saltano fuori, corregge il tiro e dice in sintesi che Draghi non gli vuole bene. Su questi temi si va in aula e succede quel che succede.

La seconda interpretazione è composta solo di tre lettere che esistono ancora, eccome se esistono, nonostante i ridicoli aggiustamenti estetici le lettere compongono una sigla chiave: KGB. 

Poi succede qualcosa di strano che ci ha fatto evocare giovedì il dramma scozzese di Shakespeare, peraltro già coinvolto in questo Logbook qualche giorno fa, a proposito di Putin che in Macbeth, personaggio simbolo universale della ossessione del potere, potrebbe rivedere molte cose.

In Italia invece il protagonista diventa Banquo anzi meglio la sua ombra, sia pure con una differenza non marginale. Dell’omicidio di Banquo sappiamo tutto, della caduta di Draghi a quanto pare no. Chi di fatto non ha votato la fiducia chiesta da Draghi – FI, 5 Stelle, Lega – cerca di scansare ogni responsabilità. Si parla di suicidio – ad esempio il Cav – ma ci si dimentica che se fosse passato il nuovo accordo fra la maggioranza, sollecitato da Draghi, i 5 Stelle sarebbero stati ulteriormente disarmati. In un crescendo di colpi di scena improvvisati, con personaggi come Salvini curiosamente defilati dalle telecamere mentre il suo capogruppo annuncia in aula la rottura o Grillo, non pervenuto, o liti femminili che rasentano la pescheria, Draghi con il suo aplomb e la sua schiena dritta va per la sua strada e chiude la pratica. 

Resta fino al 25 settembre e si prospetta per lui peraltro un probabilissimo red carpet internazionale lunghissimo. Tornando a Shakespeare, è lui l’ombra di Banquo con cui tutti, compresi coloro che della politica fanno un problema di poltrone – in Italia la maggioranza assoluta, compresi i 5 Stelle e le loro scatolette di tonno – dovranno fare i conti. L’ombra di Banquo non parla – così come non parlerà Draghi se non per il necessario – ma è protagonista assoluta della scena. Sarà così anche in questi mesi per Mario Draghi.

Il dramma scozzese non porta bene. È una delle leggi più antiche del teatro perché in teatro e ovunque ci sia un pubblico non deve essere nominata questa opera (mentre è tollerato nominare il personaggio che le dà il nome). Porta malissimo. E noi che abbiamo ormai una certa età, non ci ricordiamo più come si chiama l’opera verdiana alla Scala, dove nel dicembre scorso il Presidente Mattarella ebbe una ovazione per il rinnovo del suo mandato. Forse lo staff del Quirinale conosce poco la storia del teatro.

Una opinione su "Logbook 125 – Non è vero ma ci credo"

  1. Possiamo immaginare Putin perseguitato dai suoi fantasmi nel Cremlino. Certo, non all’altezza di Ian McKellen!
    E per quanto riguarda la politica italiana, certo, Conte e’ molto piu’ simile ad Homer Simpson. Sapendo poi che Matt Groening invento’ i Simpson per enfatizzare l’idiozia del “cittadino medio.” Paradossalmente, il pubblico, invece di imbarazzarsi, notando le piccolezze e le codardie quotidiane che lo rendono impotente e piccolo, magari avendo un’occasione di cambiamento, adoro’ quei personaggi fino ad identificarcisi. Un po’ come i grillini, insomma. E’ finita che Matt Groening, senza immaginare un tale successo, e’ diventato milionario….

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